Una Targa in ricordo del Prof. Paolo Michele EREDE
L'intervento di Gianni Dello Russo in ricordo del Prof.Paolo Michele Erede

Consegnare
a Franca, cioè alla Dott. Franca Erede Durst, questa targa dedicata a suo
marito, Prof. Paolo Michele Erede, è un onore per me, e un motivo di profonda
commozione; sarebbe una gioia enorme poter avere qui con noi anche Paolo, la cui
presenza fisica, invece, ci è negata da un destino che ha voluto portarcelo via
prematuramente, poiché l’età era – e sarebbe – ancora tale da
consentirgli molti anni in più fra noi, e la mente era brillante come poche
altre e capace di offrire contributi di cultura, di intuito, e di genio che
sarebbero preziosi e dei quali sentiamo fortemente la mancanza. Paolo Michele
(egli amava usare entrambi i nomi, anche se noi amici eravamo soliti, per brevità,
usare soltanto il primo) ha svolto ruoli importanti a livello locale, regionale
e nazionale, sia nelle Istituzioni, sia nell’ambiente della professione medica
e dell’Ordine, sia nell’ambito culturale in senso più esteso, coltivando
l’amore per le arti e dedicando gran parte della propria attività alla
filosofia, come testimoniano i suoi molti scritti: non tanto un medico
appassionato di filosofia, ma piuttosto un filosofo prestato, con risultati
eccellenti, alla medicina.
Egli
è stato anche un Uomo Politico, mai proponendosi di diventare un professionista
della politica ma avendo la consapevolezza di poter offrire molto alla politica,
che interpretava come un servizio laico da rendersi alla società civile e a
ciascuna singola persona che ne avesse bisogno (perché, per un Liberale,
l’individuo è importante a prescindere dalla società, e la libertà
dell’individuo trova i suoi confini in quella degli altri individui e non in
una supremazia etica dello Stato); Egli è stato ed è, per noi, un punto di
riferimento, insieme ad altri cari amici (la memoria e l’affetto corrono
immediatamente a Bruno Valenziano e a Giorgio Imbraguglia, ma anche a persone
che si riconoscevano in ruoli diversi, come Gino Ponzano o Mario Susan) dei
quali la crudeltà del destino ci ha privato; amo immaginare (e credo che
Claudio Canepa e gli altri vecchi amici presenti possano condividere) che Loro,
che hanno dovuto interrompere il loro cammino prima di noi, siano nuovamente
riuniti, continuando a coltivare gli ideali e le passioni che li hanno guidati
in questo mondo. So che il loro esempio resta nelle nostre intelligenze e nei
nostri sentimenti; a Franca e alla Fondazione Prof. Paolo Michele Erede desidero
esprimere il ringraziamento per il compito che stanno svolgendo, affinché il
pensiero di Paolo possa essere riletto da ciascuno di noi e possa diventare,
attraverso i suoi scritti, patrimonio anche di chi non lo ha conosciuto
personalmente.